Con l’ascesa degli ETF su Bitcoin e l’arrivo di nuovi strumenti finanziari dedicati a XRP e Solana, anche gli investitori tradizionali stanno rivalutando il potenziale delle società attive nel settore delle tecnologie decentralizzate.
Acquistare titoli quotati consente di accedere a questo mercato in evoluzione senza dover interagire direttamente con wallet digitali o protocolli on-chain. Di seguito, una selezione delle azioni blockchain più interessanti da seguire nel 2025 per chi punta su infrastrutture, tokenizzazione e innovazione finanziaria.
Le migliori azioni crypto del 2025
Dalle società specializzate in stablecoin alle realtà più vicine dell’ecosistema Solana, diversi titoli stanno attirando l’attenzione degli investitori grazie a performance solide e strategie mirate. Ecco una panoramica delle azioni crypto più rilevanti da tenere d’occhio nei prossimi mesi.
Sol Strategies (HODL)
Ancora poco conosciuta dal grande pubblico, Sol Strategies (HODL) potrebbe presto cambiare passo. È attualmente l’unica società quotata in Nord America interamente focalizzata sulla blockchain di Solana e ha appena depositato la richiesta di ingresso al Nasdaq con il token STKE.
La notizia ha subito avuto un impatto sui mercati: il titolo ha registrato un balzo del 4%, toccando i 2,42 dollari canadesi prima di chiudere leggermente sotto. Nonostante un calo del 25% da inizio anno, la quotazione sul Nasdaq potrebbe rappresentare un punto di svolta, ampliando la platea di investitori e consolidando la credibilità dell’azienda.
Nel concreto, Sol Strategies detiene oltre 420.000 token SOL (pari a circa 61 milioni di dollari), partecipa attivamente allo staking, gestisce nodi validatori e supporta progetti emergenti su Solana. Se la quotazione venisse approvata, rappresenterebbe una porta d’accesso semplificata per gli investitori istituzionali a una delle reti più promettenti nel campo della finanza decentralizzata e degli asset tokenizzati.
Circle Internet Group (CRCL)
Entrata in Borsa da poche settimane, Circle Internet Group (CRCL) ha già catalizzato l’attenzione dei mercati. L’azienda è nota per essere l’emittente di USDC, la seconda stablecoin al mondo per capitalizzazione, e ha raccolto 1,1 miliardi di dollari con l’IPO di giugno, raggiungendo una valutazione iniziale vicina ai 7 miliardi.
Il titolo ha registrato una crescita significativa: il 16 giugno è salito del 13% fino a quota 165 dollari, toccando il giorno successivo il massimo storico di 200 dollari. La capitalizzazione attuale sfiora i 50 miliardi, un risultato notevole per una società non ancora redditizia.
Nonostante un rapporto P/E negativo, molti investitori scommettono sul flusso costante di entrate generato da USDC e sull’accelerazione della regolamentazione nel settore delle valute digitali stabili. Con l’approvazione del GENIUS Act proprio questa settimana, Circle potrebbe trovarsi nella posizione ideale per beneficiare dei nuovi scenari normativi.
Coinbase Global (COIN)
Tra le società più note del settore, Coinbase Global (COIN) gestisce la principale piattaforma di scambio di criptovalute negli Stati Uniti e una delle più grandi a livello globale. Con oltre 100 milioni di utenti registrati e più di 400 miliardi di dollari in asset custoditi, rappresenta un punto di riferimento per chi opera nei mercati digitali.
Il titolo ha recentemente guadagnato slancio, chiudendo sopra 295 dollari con un rialzo del 16% in un solo giorno, in seguito all’approvazione del GENIUS Act da parte del Senato. Sebbene la misura non incida direttamente sul business di Coinbase, il mercato l’ha interpretata come un segnale positivo per l’intero comparto.
L’azienda è in utile, con un reddito netto di 2,58 miliardi di dollari nell’ultimo esercizio e un P/E di 55,51. Considerando la correlazione tra l’andamento del Bitcoin e i volumi di scambio, Coinbase continua a essere un asset strategico per chi cerca esposizione indiretta ai mercati crypto
4. Strategy (MSTR)
Nata come società di software per aziende, Strategy (MSTR) ha radicalmente trasformato il proprio modello operativo, diventando uno dei principali veicoli di investimento in Bitcoin a livello globale. Attualmente detiene oltre 592.000 BTC, pari a circa 2,5% dell’offerta circolante e valutati intorno ai 62 miliardi di dollari.
Nonostante una perdita trimestrale pari a 4,22 miliardi di dollari, il titolo ha registrato un incremento annuo di quasi +270%, chiudendo ieri a 369,03 dollari. Un andamento che riflette la natura speculativa e altamente esposta della strategia aziendale.
Il fondatore Michael Saylor ha strutturato l’intero business sull’acquisto di Bitcoin, raccogliendo capitali tramite emissioni azionarie e debito per aumentare l’esposizione alla criptovaluta. Una scelta ad alto rischio, ma che per gli investitori più aggressivi rappresenta una delle modalità più dirette e fortemente leveraggiate per entrare nel mercato del Bitcoin tramite il comparto azionario.
Perché puntare sulle azioni legate al settore crypto
L’interesse verso le azioni connesse all’industria blockchain è in costante crescita, e non solo tra appassionati o community online. Testate autorevoli come Cointelegraph, CNBC e Bloomberg stanno documentando l’attuale rally, definito da alcuni come una vera e propria “stablecoin summer”, alimentato da sviluppi legislativi come il GENIUS Act.
Ma perché scegliere i titoli azionari? Innanzitutto, offrono un’esposizione al mercato degli asset digitali senza dover gestire wallet, chiavi private o rischi legati all’infrastruttura decentralizzata. In secondo luogo, le società quotate sono soggette a requisiti di trasparenza e rendicontazione molto più stringenti rispetto alla media dei progetti on-chain.
Infine, investire in azioni consente di intercettare l’interesse crescente degli investitori istituzionali. Con l’attenzione puntata su ETF spot su Solana e strumenti di tokenizzazione, i titoli collegati all’infrastruttura blockchain si candidano a essere tra le scelte più strategiche in un settore in rapida evoluzione.
Penny stock crypto e ICO: due approcci diversi all’investimento digitale
Sia le penny stock crypto che le Initial Coin Offering (ICO) permettono di accedere al settore degli asset digitali con capitali contenuti, ma lo fanno seguendo logiche profondamente diverse.
Le penny stock crypto sono azioni di società a bassa capitalizzazione, spesso scambiate sul mercato OTC, con un valore inferiore ai 5 dollari. Pur soggette a una regolamentazione leggera, offrono una quota di proprietà reale e presentano un’elevata volatilità, spesso legata all’andamento mediatico o alla speculazione.
Le ICO, invece, consistono nell’acquisto diretto dei token nativi di un progetto blockchain. Non conferiscono diritti societari, ma solo valore d’uso o potenziale rendimento. L’accessibilità è più ampia, così come i rischi, vista la scarsità di tutele per gli investitori. Ethereum resta il caso esemplare di successo in questo ambito.
Per chi cerca esposizione anticipata a progetti ad alto potenziale, le ICO possono offrire margini superiori, soprattutto quando mirano a risolvere problemi strutturali. Un esempio recente è Solaxy (SOLX), progetto che ha già raccolto oltre 54 milioni di dollari con l’obiettivo di alleggerire il carico sulla rete Solana grazie a rollup Layer-2. Solaxy prevede anche un DEX nativo, un bridge cross-chain con Ethereum e una launchpad dedicata ai meme token.